Quando dire “GRAZIE” guarisce…

“uno solo di loro…torno’ indietro per dirGli “GRAZIE”!

Il Vangelo di domenica 9 ottobre 2022 (Lc17,11-19) ci racconta di dieci lebbrosi guariti, di cui uno solo torna per dire “GRAZIE“. Partecipando all’eucarestia, mi sono imbattuto nella domanda del sacerdote che chiedeva quali e se ci fossero, i momenti nei quali diciamo “GRAZIE“, i momenti in cui diamo valore a questa piccola parola, i momenti in cui esprimiamo gratitudine ricordandoci che non tutto è dovuto e scontato. La parola «grazie» indica fondamentalmente un «dono» ed esprime la gratitudine e la riconoscenza verso un’altra persona con cui si è entrati in comunione. 

Giornata Mondiale della Gioventu’, 2016

Quante volte dire: GRAZIE!

Ho pensato che “GRAZIE” è una parola che non ho mai detto abbastanza, sia alla mia famiglia ma soprattutto a Dio. Mi ricordo, infatti di Lui e delle sue opere nella mia vita, quando c’e’ bisogno di chiedere piu’ che quando c’e’ bisogno di ringraziare, un po’ come gli “altri nove” del passo del Vangelo (Lc17,11-19). In realta’, per me, e’ molto piu’ semplice vedere nella mia vita le negativita’ che non le tante opere buone che Dio ha fatto. Questo modo di vedere oscura completamente la gratitudine e rende ancora più difficile dire “GRAZIE“.
In molti dei miei amici e coetanei il sentimento della gratitudine e’ completamente sparito. L’egocentrismo e l’indivisualismo ci hanno portato a pensare che bastiamo a noi stessi, che non abbiamo bisogno degli altri e di Dio. Mi accorgo che viviamo in un mondo in cui ogni mancanza o fragilità sono viste come un handicap, con media e social che ti “obbligano” a standard sempre più elevati, dove il fallimento non è ammesso, per questo anche è più difficile dire “grazie” per quello che si ha, tendendo a vedere quello che non si possiede.

San Damiano, Assisi, 2022

L’esperienza di una Sentinella…

Pensavo però che grazie alle “sentinelle del mattino” mi è capitato qualcosa che non provavo da tempo: durante il pellegrinaggio di questa estate ad Assisi, il sabato sera, dopo una giornata passata a salire l’eremo, nonostante la fatica e i dolori, arrivati in ostello non pensavo a niente se non ringraziare Dio per quella giornata, per le Parole che mi ha donato, ma soprattutto per le persone che ha messo sulla mia strada.
Se quel lebbroso non fosse stato guarito dalla malattia avrebbe mai ringraziato per tutte le altre cose che aveva nella sua vita? Come quella sera ad Assisi, ancora una volta oggi mi sento di dire “GRAZIE“, perché Dio mi ha ricordato della pienezza che mi ha donato, nonostante tutte le fragilità.

M2000, domenica 9 ottobre 2022


Assisi, via eremo delle carceri, 2022
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1 thought on “Quando dire “GRAZIE” guarisce…

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