Non Temere… Io sono con te…
“Non Temere, io sono con te!” (Isaia, 41). Sono le parole con cui Dio accompagna la Sua chiamata. Tanti nella STORIA sono stati accompagnati nelle loro vite da queste parole: “Non Temere”. Abramo, Giacobbe, Giuseppe, e tanti altri, compresi i profeti. Sono le parole degli Angeli a Maria e Giuseppe, sono le parole che incoraggiano a non avere paura della chiamata di Dio, delle missioni che ci sembrano impossibili. Sono le parole del nostro canto Non Temere, io sono con te!” (Is, 41), ispirato dalle parole del Papa Francesco nella Pasqua 2020 durante la pandemia (“Non Temere…Sono le parole che Dio ci ripete nella notte che stiamo attraversando”, Papa Francesco, Sabato Santo, 11 aprile 2020).
Nelle mie paure un fratello metti sul mio Cammino!
Ed e’ durante il periodo difficile della pandemia che anche noi, due giovani (cfr Roxlo e CDrom) prede della rabbia e della sofferenza, abbiamo ricevuto un annuncio di speranza, tramite alcune persone… una notizia, un’occasione di poter vivere qualcosa di straordinario, un po’ come è successo ai personaggi dell’Avvento: Maria, Giuseppe, Giovanni B, i pastori, i Magi. Sentivamo che venivamo chiamati ad una missione… Una prima e unica domanda ci fu fatta: “sei disposto a voler bene i ragazzi?” E da lì parte la nostra missione, la nostra chiamata, il nostro sogno. Entrambi portavamo dentro una ferita. Eravamo spaventati dall’opportunità che si era presentata, dalla missione che non capivamo, ma è stata la stessa missione a guarirci. Pensavamo di dover portare noi qualcosa ai ragazzi, ma sono stati loro a riempirci dei doni di Dio! Come dice ancora il nostro canto: “Nelle mie paure, un fratello metti sul mio Cammino”. La missione a cui siamo stati chiamati è il percorso delle Sentinelle del Mattino, un percorso di accompagnamento dei giovani nella fede.
Lungo la salita un fratello metti sul mio Cammino!
Io, RoxIo, sono sempre stata diffidente… Inizialmente non mi sentivo adatta a questa missione, per la mia giovane età e per il troppo poco tempo a disposizione, ma c’è sempre stato qualcosa che mi spingesse oltre… Quel desiderio di cercare Quel Dio che avevo smarrito, che non riuscivo più ad incontrare. E poi c’era, e c’è una domanda che mi spingeva: “qual e’ il tuo posto nel mondo”. Ho pensato sin dall’inizio che fosse qualcosa di poco convenzionale, soprattutto per una ragazza di 20 anni che per il mondo dovrebbe dedicarsi completamente allo studio, alle uscite e alla spensieratezza che non ritornerà mai più. Ma tutto cambia durante un’esperienza del percorso “Sentinelle del Mattino” ad Assisi. Mi rendo conto di non essere sola e di essere parte di un progetto più grande. Lì Dio viene a svegliarmi, mi dice “Non Temere”. Tornata a casa, ho sperimentato la fiducia in Dio, ho lasciato la mia piccola fonte di guadagno, per avere più tempo di trovare il mio posto nel mondo. Oggi credo ci sia dietro qualcosa di ancora più grande dietro quella scelta. Oggi, infatti sono chiamata a donarmi completamente all’altro, ai giovani, a non avere timore, a non avere dubbi. Vivo lo stesso combattimento di Giuseppe! Mi chiedo, se Giuseppe si fosse lasciato convincere dal suo dubbio, dalla sua paura, avrebbe avuto una vita forse senza significato, una vita guidata da paura e risentimenti. Non solo non avrebbe custodito l’enorme dono che Dio voleva fargli, ma non avrebbe custodito né la sua famiglia, né la sua stessa vita. Oggi dico che nonostante le mie paure, se imparo a fidarmi di Dio, Lui apre tutte le strade e come dice ancora il nostro canto: “Lungo la salita, un fratello metti sul mio Cammino”.
Non Temere, ti ho chiamato per nome!
Io, CDrom, come Giuseppe, non capisco perché, nonostante i miei sforzi e dedizione, il mio progetto di vita sia diverso da come l’ho pensato io. Non capisco perché ho difficoltà nel mio percorso universitario nonostante dia tutto me stesso. Non capisco perché il mio servizio subisca degli attacchi, non capisco perché a volte mi rassegno nel mio fidanzamento. In questi momenti Dio mi dice: “Non Temere, ti ho chiamato per nome, mi prendi cura di te!
Combattere solo con le mie sole forze mi fa perdere il senso di ciò che sto facendo: perché studio? per essere migliore degli altri? perché faccio un servizio? per soddisfazione personale? perché devo vincere io nel fidanzamento? Penso che anche Maria è Giuseppe abbiano avuto qualche pensiero sulla chiamata di Dio nella loro vita…
“Lungo la salita, un fratello metti sul mio cammino”. In questi momenti, Dio mi ha messo una persona che vuole il mio bene, un fratello, che mi ha fermato e suscitato una domanda, un fratello che non ha avuto paura di dirmi la verità. La domanda mi ha messo in cerca e riportato al motivo per cui ho sentito una chiamata da Dio, così come Giuseppe e Maria nel Vangelo. Ad oggi sento di essere chiamato nel mio percorso universitario, nel mio servizio e nel mio fidanzamento a una missione: essere testimone credibile e strumento di Dio per l’altro.
Ed ora io capisco la chiamata che avevi per me!
Proprio in questi giorni di avvento, sono stato richiamato a sentire il fuoco e il desiderio di voler compiere la missione che Dio mi ha affidato. In questo Avvento ho ascoltato il vangelo che mi invitava ad avere il coraggio di affidarmi e fidarmi, a svegliarmi dal sonno delle mie convinzioni e cercare di vivere la mia missione per e con gli altri.
Perché bisogna vivere la propria missione per gli altri? Guardando al mio percorso nelle SENTINELLE DEL MATTINO, mi rendo conto che essere in missione significa ricevere un bene, una Parola, un sostegno che mi aiutano a vivere nella gioia anche momenti difficili.
RoxIo e CDrom, Avvento 2022