Lo condusse nel deserto…
Un viaggio nel deserto… Ecco quello che il vangelo di questa domenica (Mt 4,1-11) ci lascia immaginare. Il deserto è un luogo incompatibile con la vita, luogo di solitudine, dove è molto facile perdere la strada, annullarsi. Spesso il deserto è un luogo dove ci troviamo a vivere anche noi! Il luogo dove la nostra vita diventa arida, dove ci sentiamo soli, dove la strada tracciata da Dio si perde, dove lo Spirito che anima i nostri cuori combatte per sopravvivere. Nel deserto devi difendere la tua vita dagli attacchi, dai tentativi di rubarti l’energia, la forza e il coraggio per vivere. Nel leggere il vangelo mi è sembrato proprio vedere un combattimento tra Gesù e le situazioni del deserto. Ho pensato allora al deserto che vivo anche io e ai combattimenti che sto affrontando… alle situazioni che attaccano, che tentano di rubarmi l’energia per vivere.
Il deserto della popolarità
Noi giovani siamo molto presi dal culto della popolarità! Alcuni luoghi in cui viviamo, le piazze che frequentiamo, i luoghi in cui ci ritroviamo, anche le comunità virtuali sono completamente assoggettate al culto della popolarità. I like, il piacere alla massa per quel che vesti, per quel che dici, per come ti esprimi…i post, i selfie, le storie sono guidate dal desiderio di essere popolari. Ed essere cristiani non è popolare, pronunciare la parola Dio in un post, vi assicuro che non è popolare! Questo è il primo deserto che affronto nella mia vita. È capitato spesso che nascondo quello che faccio all’interno della chiesa. Negli ultimi anni non mi sono sentita libera di presentare questa parte della mia vita agli altri, in una società dove la maggior parte crede che Dio non esista, che il cristiano è bigotto e che la fede non ti dona la libertà di essere chi vuoi. All’inizio questo mi ha bloccato, mi ha fatto allontanare da Dio. Ma nel deserto Dio mi ha aiutato: ho iniziato a cercare, a condividere i miei dubbi e farmi guidare. Ho capito che nel deserto della popolarità stavo perdendo la mia libertà. Mi stavo perdendo nella solitudine. Sono allora riuscita a dire agli altri quello che faccio, a parlare della mia esperienza nella chiesa. Questa nuova “libertà” mi ha permesso di scoprire che anche le persone che mi sono intorno, e condividere più profondamente quello che faccio! (Molly)
Il Deserto della comodità
Spesso la vita diventa faticosa, una strada dura, difficile da percorrere, scomoda, attraversiamo allora il deserto della comodità! A noi giovani la società offre una vita senza sacrifici… una casa, famiglia, amici a km zero, senza doversi impegnare più di tanto. Ma tutto questo si rivela spesso un miraggio! Una delle prime difficoltà con cui ci scontriamo e spesso soccombiamo é il tempo. Sono stata spesso schiava del tempo e delle cose da fare. Questa corsa contro il tempo mi fa perdere la motivazione, il perché ho fatto alcune scelte, il senso stesso della vita. Questo perché pensiamo sempre che chi arriva prima è meglio, che si è bravi solo se si riesce a fare tutto; ma la verità è che non siamo macchine e a volte lo dimentichiamo, o almeno io lo dimentico. È in questo deserto che mi sono dovuta fermare, perché era come se fossi in un vortice di cose da fare cui non riuscivo a dare il giusto peso e senso. E quindi oggi prima di fare una cosa mi chiedo cosa mi spinge a farla? Cosa mi motiva? Così Dio in questo deserto mi ha aiutato a ritrovare la spinta nelle cose che faccio con i suoi tempi, donando mi di essere padrona del mio tempo. (Molly)
Il deserto della perfezione
(MP2000) Le immagini che ci vengono inculcate dalla società sono raffigurazioni di uomini perfetti, dei dai corpi scultorei, general manager di una vita lussuosa. Questo è il deserto della perfezione. Anche io l’ho attraversato in diversi momenti. Sono saltate fuori le mie insicurezze, la paura di non essere l’ideale di studente, l’amico o l’animatore perfetto. Questo mi ha portato anche a provare invidia verso gli altri, pensando che tutti abbiano qualcosa che a me manca. L’idolo dell’essere perfetto in ogni situazione in cui mi trovo è un peso che il percorso di fede che sto vivendo mi sta aiutando a combattere.
In questo periodo della mia vita sento forte il peso di non avere molte sicurezze, vorrei riuscire a volte a vedere qualcosa di veramente buono, qualcosa di cui andare fiero, qualcosa di me che possa mettere a disposizione delle altre persone, ma ogni volta che mi fermo vedo solo mancanze, come se avessi sempre qualcosa in meno rispetto agli altri. Non sono lo studente che pensavo di essere, non sono il figlio che vorrei essere, sono frenato nel mio servizio, e questo mi ha portato a provare invidia verso gli altri.
Nonostante questo alla domanda “Sei contento della tua vita?”, oggi risponderei di sì. Ci sono sicuramente aspetti che cambierei volentieri, ma Dio ha messo nella mia vita una sicurezza (sperimentata negli anni) in mezzo a tante insicurezze, quella di avere sempre una persona al mio fianco, qualcuno che mi tendesse la mano, qualcuno che mi guarda con uno sguardo diverso dal mio. Sono stati soprattutto i ragazzi, quelli a cui pensavo di dover dire o insegnare qualcosa, a farmi capire l’importanza di avere un gruppo. L’idolo della perfezione, contro il quale mi dovevo inevitabilmente scontrare, sto provando ad affrontarlo, non riuscendo ancora ad accettare i miei limiti, ma Dio sta provando a valorizzare quello che sono. Sono sicuro che è un discorso che porterò avanti per parecchio tempo, ed è già in atto da altrettanto, con le parole “dono” e “carisma” che continuano a perseguitarmi da mesi, ma so che il Signore mi sta parlando, e ho la consapevolezza che il mio gruppo mi sostiene.
Molly & MP2000, domenica 12 febbraio 2023
La parola Blog viene da web-log, che si può tradurre come «diario in rete». Abbiamo unito Blog con Dono perché quello che riceviamo ogni settimana da Dio potesse diventare Dono per tutti. Sono le loro esperienze reali dei giovani delle Sentinelle del Mattino, il Dono di un pezzo della loro vita!