Indifferenza… Esiste??
Il vangelo di questa settimana ci racconta di un uomo ricco che si dava a grandi banchetti: la sua condanna all’inferno non fu la sua immensa ricchezza, ma l’indifferenza mostrata verso coloro che non avevano nulla da mangiare. Questa parola evidenziata dal sacerdote nella messa mi ha fatto interrogare….
L’indifferenza è un atteggiamento molto difficile da spiegare a parole, ma è molto comune e sotto certi aspetti “virale”. Penso che provare indifferenza significa essere disinteressati completamente a qualcosa o qualcuno. A me è capitato spesso di essere indifferente a tutto, di diventare apatica per un certo periodo della mia vita: non solo allontanavo le persone che avevano bisogno del mio aiuto, ma le evitavo del tutto.
Un male comune tra noi giovani…
Forse questo è dovuto anche al fatto che mi sento continuamente non accolta, sento di essere sempre di troppo, in ogni situazione della mia vita.
L’effetto è stato quello di isolarmi, dicendo a me stessa che è inutile anche solo provare ad integrarmi, perché tanto non ci riesco; fingevo che tutto andasse bene ed andavo avanti senza mostrare a nessuno le mie paure, spesso anche ignorando quelle degli altri.
Non credo di essere l’unica a provare questi sentimenti, perché vedo molti miei coetanei che si comportano esattamente come l’uomo ricco del vangelo, ovvero badando solo ai propri interessi ed ignorando gli altri.
L’esperienza di una Sentinella…
Poi, ci sono loro… gli “altri”… le persone che porgono la loro mano agli altri, che li aiutano e li supportano. Sono rari da trovare ma ci sono, ed io mi ritengo una delle persone più fortunate al mondo ad averle incontrate nelle “Sentinelle del Mattino”.
Quando sono entrata a far parte di questo gruppo, mi trovavo proprio in uno dei miei grandi momenti di apatia: mi chiedo ancora oggi perché, ma Dio mi è venuto a trovare proprio in un momento “no”, mandandomi dei veri e propri angeli a farmi vedere la bellezza della via.
Io non lo capii subito, infatti per un po’ li ho ignorati; quando poi ho capito che grande risorsa potessero essere, ho avuto paura che fosse troppo tardi, che avessi “perso il treno”… Fortunatamente non è stato così!
La paura che ho provato, di restare sola, “all’inferno” per sempre, mi ha permesso di capire quanto fosse speciale il gruppo che mi era stato donato, e quanto anche io potessi essere d’aiuto agli altri ragazzi: oggi chiedo sempre come vanno le loro cose, o se hanno bisogno di qualcosa, poiché il loro bene è diventato anche il mio.
Lux2, 25 settembre 2022